E Tenco disse….
Ogni volta che si avvicina la data del 27 gennaio (ricorrenza della morte) sento il bisogno “intimo” di rivolgere un pensiero a Luigi Tenco. Negli anni precedenti non ho mai mancato di ricordarlo in qualche maniera, magari sottolinenando che si trattava, per me, di celebrare, a modo mio, la giornata (che tutti chiamano) della memoria.
Questa volta, NO!
Questa volta ho deciso di parlarne solo il 26 gennaio perchè il 26 gennaio del 1967 Luigi era ancora vivo ed io non mi stancherò mai di ripetere che Luigi lo voglio ricordare da vivo.
Domani 27 farò quello che lui diceva di fare con l’amore. Tutti ne parlano anche troppo sovente/ “io, per una volta, non dirò niente”.
Per oggi 26, invece, vado “a pescare” qualcosa di raro e lo propongo all’attenzione di chi passerà da questo mio blog e a chi, magari, avrà voglia, come me, di fermarsi un attimo a riflettere sulle cose della vita di Luigi.
“devo proprio firmare?”
Massimo, webmaster di: ilmioregno.it
Che dire Massimo…infinitamente grazie per questa perla rarissima che ci consente di conoscere ancora meglio il lato più intimo e umano di Luigi
Ps:dimenticavo una cosa Massimo:chiederti il permesso di poter condividere il link sul mio profilo di facebook e sulla pagina che coogestisco dedicata a Luigi.
Tu sai che io non mi fido troppo di facebook e comunque ti rispondo con il titolo di un brano firmato solo da Tenco e di difficile reperibilità. Pensa che questo brano, inciso da un suo collega, è firmato con l’intero suo nome: L.D.Tenco. E questo avvenne nel periodo 1959-60 quando, per comparire invece, Luigi utilizzava i vari pseudonimi che già conosci.
FAI COME TI PARE
Ciao Massimo…ieri sera condivisi su facebook ma se vuoi rimuovo subito il post 😉 ci mancherebbe.Sono per il totale rispetto delle idee e delle scelte altrui 😉
@marica
Marica, non badare troppo al mio temperamento schivo ed introverso. Talvolta le parole che uso non riflettono bene il mio pensiero. Non c’è nessuna volontà da parte mia di negare le tue condivisioni. Volevo solo farti capire che anche Luigi si espose nel momento stesso in cui tendeva a starsene nell’anonimato. Le contraddizioni di Luigi sono un po’ anche le mie.
“Fai come ti pare” è un brano molto raro ma è gioioso. Luigi, riducendolo in parte, lo fece diventare “Ieri” e vi si nascose con lo pseudonimo di Gigi Mai. La versione intera la cantò un certo Baldini ed è quasi introvabile; un giorno o l’altro la metterò in rete. Queste pillole te le offro perché apprezzo il tuo attaccamento alla vicenda umana di Luigi e so che ne valuti sempre in positivo le sue, comunque contraddittorie, scelte di vita.
Ecco Massimo:questo non lo sapevo ancora 😉 che “fai come ti pare”fosse stata poi trasformata da Luigi nella sua “Ieri” E’ veramente bellissimo stupirsi imparando di volta in volta qualcosa di nuovo su di lui e di questo ti ringrazio infinitamente davvero.Così come mi rende immensamente felice il fatto che tu abbia percepito quanto sono attaccata a Luigi non solo come artista ma proprio appunto dal punto di vista umano. Confrontarsi con qualcuno che condivide e comprende la tua stessa passione con la stessa intensità(anzi forse ancora maggiore,in modo da aiutarti a coltivarla) è qualcosa che non ha veramente prezzo. Ti ringrazio sin da ora se un giorno vorrai mettere in rete questo rarissimo brano così come per tutte le “perle tenchiane”che ci regali e mi regali.