il mio regno

qui si parla di…. Luigi Tenco

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Il primo incontro fra gli abitanti della verde isola…..

Il primo incontro fra gli abitanti della verde isola…..

Roma 31/3/2007 – Stazione Termini, binario 21, sì 21, perché Luigi Domenico Tenco era nato il 21, di lunedì e non di domenica come il suo secondo nome di battesimo lascerebbe intendere.

Due amici sono in attesa quando, d’improvviso, si sentono salutati da un volto che non era, a loro, del tutto sconosciuto. E da uno dei due amici parte la prima richiesta:

Domanda: Ciao, chi sei? Sei Vincenzo?
Risposta: No, non sono Vincenzo, se fossi Vincenzo avrei la chitarra !
Domanda: Ma io ti conosco…
Risposta: sì, lo so. Ci siamo visti a Ricaldone.
Domanda: allora chi sei? mi sembrava di sentire la parlata toscana ed allora ho pensato….se non sei Vincenzo da dove vieni?
Risposta: in effetti vengo dalle parti di Vincenzo, ma non sono Vincenzo. Chi sono? Lo capirai…

Inizia proprio così, con una mia diffidenza a scoprire le carte anche se sapevo benissimo che da lì a poco non avrei più potuto nascondere la mia vera identità. Ormai non ero più un oggetto virtuale. Perché aspettare ancora?

Balans mi presenta Rino ed io capisco che, per esclusione, colui che me lo presenta era proprio quel Balans che si diletta nell’analizzare in profondità i testi di Luigi.

Scopro le carte:

Risposta: sono di Livorno!
Dal binario 21 c’ero passato poco prima,ma nessun volto mi diceva qualcosa e dunque avevo tirato dritto in cerca di un bar dove avrei dovuto offrire un “campari rosso”.

Non passa molto ed altri tre abitanti ci sfiorano tirando anche essi dritto verso il binario 21, disposti forse, nella bramosia dell’incontro, a farselo tutto quel binario !

Ma Balans esclama…Mavi, Mavi, siamo noi !
Stop e dietrofront, abbracci, Fausto mi riconosce.

Rino e Balans debbono tornare in albergo.

Va bene, il tempo di un aperitivo e ci ritroviamo qui fra massimo…mezz’ora.

Piccoli omaggi che resteranno nelle segrete celle di chi gusta il “campari rosso” e poi di nuovo tutti assieme a cercare una trattoria da requisire: Siamo disposti a pranzare qui solo se ci lascia liberi di suonare e cantare le canzoni di Luigi Tenco. Lo conosce vero?
-Sì, di nome, va bene. Affare fatto.

E qui inizia lo spettacolo…..

Riferimenti: la verde isola

dal mio regno… alla verde isola.


A pochi chilometri da qui, cioè dal mio regno, c’è una verde isola dove si parla di Luigi Tenco.
Nelle isole, si sa, ci si conosce un po’ tutti. Ma in quell’isola no ! Là ognuno conosce bene sé stesso e poco o niente sa degli altri al punto che, per rimediare, gli abitanti hanno deciso di incontrarsi, un giorno di questi.
Io non so ancora se ce la farò ad abbandonare, anche per un solo giorno, il mio regno ma è là che vorrei, per una volta, vedere me stesso come mi vedono gli altri.
La mia paura, però, è che a vedere me come sono, io potrei preferire un’altra compagnia, più simpatica di me.

Riferimenti: Il mio regno

IMMAGINI E RICORDI NELLA “VERDE ISOLA”

IMMAGINI E RICORDI NELLA “VERDE ISOLA”
(per questo post, di Renato Leti, ringrazio il Club Luigi Tenco di Venezia)

…..Venerdì 10 febbraio 2006 – ore 18,45 – il televisore è acceso, sintonizzato sul secondo canale RAI, va in onda il TG2″. Il presentatore annuncia la rubrica “TG2 Dossier” dedicata come di consueto ad un argomento d’attualità. Non ci bado più di tanto, il televisore resta acceso, aggiungo altra legna nel caminetto che riscalda la cucina dove mamma Emilia, 88 anni, continua il suo lavoro a maglia e Ciccio, gatto-padrone di casa, fa beatamente le fusa sdraiato sulla sedia accanto. Improvvisamente “la voce” della TV inizia a parlare di Luigi Tenco e della riesumazione della salma che avverrà tra qualche giorno….Un flash immediato fulmina la mente e cattura di colpo la mia attenzione…! Parte il servizio…immagini bellissime, spezzoni d’epoca ricavati dall’archivio RAI che ripropongono Luigi in alcuni momenti della sua carriera artistica, esibizioni in spettacoli televisivi e serate in teatro, manifesti con la sua effige ai tempi della RCA, Dalidà, San Remo, la stanza dell’Hotel Savoy, il grigio del marmo d’obitorio, la testa fasciata, il fascicolo di allora…Poi, subito dopo, colori attuali del cimitero di Ricaldone, un primo piano della lapide con scritte e foto… In studio è presente un ufficiale dei Carabinieri (non ricordo il nome) esperto di perizie che farà parte della commissione che riesaminerà la salma dopo 39 anni dalla sepoltura e che illustra sinteticamente le procedure che – dice – permetteranno di mettere a confronto i risultati di oggi con le relazioni di allora…Ma la testimonianza più bella, la più toccante, arriva quasi a sorpresa con il collegamento in diretta da Roma dove Peppino di Capri vuole ricordare il suo primo incontro con Luigi. “Era una freddissima serata di gennaio, avevo inciso poco tempo prima una sua canzone – racconta con emozione e malinconia il cantante caprese – e mi si presentò all’improvviso mentre uscivo dal teatro un giovanotto timido, riservato, serio in volto che mi ferma, quasi chiedendomi scusa e dicendomi “…sono Luigi Tenco, vorrei ringraziarla per aver inciso la mia canzone (dovrebbe essere “Quando” del 1961 ma il titolo non viene menzionato)…” Resto quasi di stucco – aggiunge Peppino – e rispondo con immenso calore che sono io a doverlo ringraziare per aver scritto una canzone così bella che sono onorato ed entusiasta di aver potuto incidere…. Ecco, un incontro incredibile e meraviglioso avvenuto nella penombra, all’uscita di un teatro, che non dimenticherò mai…”
Il cronista chiede a Peppino di Capri cosa ne pensa, oggi, della morte di Luigi, se effettivamente è stato suicidio…. La domanda, si nota, sconvolge ancora il destinatario che risponde: “…Penso che sia stato un gesto scaturito da un momento, anzi da un periodo, di profonda depressione”.
Il servizio volge al termine, guardo l’orologio, sono quasi le 19,00… Incredibile – penso – hanno dedicato “ben” un quarto d’ora a Luigi, al suo ricordo seppure per “circostanze d’attualità”. Ma va bene lo stesso…comunque è stato un bel servizio.
Immagini e ricordi…nella “verde isola” – ogni tanto – sboccia un fiore….
Grazie.

Renato Leti
Riferimenti: IL MIO REGNO

Luiigi Tenco e L’isola in Collina – Ricaldone (AL) – ed.2005


Per chi è interessato segnalo che la 14°edizione dell’Isola in Collina si terrà nelle serate di Venerdì 22 e Sabato 23 Luglio 2005.
A Ricaldone stanno lavorando anche per l’apertura di un MUSEO dedicato a Luigi Tenco.
Riferimenti: Un museo a RICALDONE per LUIGI TENCO

L’ISOLA di Luigi Tenco ha fatto 13!


L’ISOLA di LUIGI TENCO ha fatto 13!

Sono appena tornato dalla tredicesima edizione dell’ISOLA IN COLLINA, la Manifestazione che ogni anno, il paese di RICALDONE dedica al suo più noto concittadino: LUIGI TENCO.
13 dicono che sia un numero fortunato. Io non credo alla cabala, ma la tredicesima edizione è iniziata davvero bene.
Al dibattito del pomeriggio, incentrato sul ricambio generazionale del cantautorato italiano, sono intervenuti artisti di valore, amici di vecchia data di Luigi e critici inaspettati.
Solo il tempo l’ha fatta da tiranno, per cui dopo il ristoro, (sempre ben servito e nel quale si coglie ogni anno il rinnovo della sinergia fra il paese dei contadini e gli amanti della musica tenchiana) il programma è proseguito con lo spettacolo “L’aria triste che tu amavi tanto”.
La bella e ricca rappresentazione canora è stata intervallata da spazi dedicati alla recita di testi fra i quali ho potuto apprezzare anche una toccante ed inedita “poesia” di Tenco.
Il finale poi, come spesso accade, ha coinvolto il pubblico presente ad essere protagonista, e dal piccolo teatro di Ricaldone, nonostante l’ora tarda, un coro inedito ha fatto riecheggiare nella sua valle, le parole della sua ultima canzone: CIAO AMORE CIAO……con queste premesse LUIGI TENCO vive ancora e nella sua ISOLA avrà spazio per continuare a vivere chissà per quanto tempo.

Riferimenti: IL MIO REGNO

un’isola in collina…per fare IL PUNTO su TENCO


Come altre volte mi era già capitato, nel salire fino a Ricaldone, anche questa volta ho vissuto alcuni momenti per me indimenticabili. “L’isola in collina” mi è parsa qualcosa che stava fra il sogno e la realtà…ho potuto conoscere (e non avevo mai sperato di poterlo fare in quel contesto) alcuni amici “virtuali” con i quali talvolta ho avuto proficui scambi di opinione nel mondo del Web, ho ritrovato altri con i quali invece il mio rapporto di amicizia era già consolidato ed ho incrociato conoscenti, tutti motivati dall’ “esserci” e dalla voglia di lasciare un segno della loro presenza.
Alla presentazione degli atti di un convegno celebrativo tenutosi nel 2002, fatta da alcuni docenti dell’Università di Genova ha fatto seguito la preziosa integrazione del giornalista e critico musicale Enrico De Angelis, curatore del cofanetto “Io sono uno” e un breve spazio è stato concesso anche a Marco Peroni autore invece del saggio “Il nostro concerto”. A seguire c’è stata la proiezione di un filmato con il quale alcuni giovani artisti hanno riproposto alcuni brani di Tenco…e fra questi la testimonianza anche di una delle più interessanti voci del jazz italiano, quella di Ada Montellanico che a fine serata ha impreziosito l’isola offrendo un suo recital di brani di Luigi, a cui hanno fatto da corollario anche interpretazioni di brani di Paoli, Gershwin, D’Anzi ed altri.
Il barbera poi, ha fatto la sua parte, dàndo prova di essere un vino “generoso” come l’ospitalità offerta da una impeccabile organizzazione a cui auguro ogni bene di buon proseguimento….
…e dunque il mio grazie a Ricaldone e….grazie a Luigi Tenco.
Massimo

Riferimenti: IL MIO REGNO

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